Il villaggio di Avize, nella Côte de Blancs dello Champagne, è il centro dei vigneti Grand Cru descritti da Agnès Corbon come “il terroir ideale per lo Chardonnay: centinaia di metri di gesso, un serbatoio di acqua e calore, che porta ai vini finezza e mineralità incomparabili”.
Agnès fa risalire la storia dello Champagne Corbon al suo bisnonno Charles, che si stabilì ad Avize dopo la Prima guerra mondiale. Acquistò i suoi primi vigneti negli anni Venti, ma vendeva l’uva a una maison. Suo nipote Charles divenne un récoltant-manipolante nel 1972, ma fu solo nel 1981 che introdusse uno Champagne con un’etichetta propria.
Oggi Agnès Corbon gestisce questo gioiello di cantina quasi da sola, seguendo il principio del padre secondo cui il Blanc de Blancs beneficia di una lunga maturazione sui lieviti per dare allo Chardonnay il massimo della finezza e dell’eleganza. L’attenzione si concentra sullo Chardonnay di Avize e Verneuil, anche se ha anche appezzamenti per il Pinot Noir a Vandières e per il Pinot Meunier a Vincelles e Verneuil. “Il tempo è la chiave per il modo in cui faccio il vino”, -dice- nessun filtraggio o affinamento, imbottigliamento tardivo e lunghissimo invecchiamento sui lieviti. Sono orgogliosa della mia cantina dove invecchiano 84.000 bottiglie – da una produzione di base di 12.000 bottiglie all’anno. Ci vuole tempo perché il vino raggiunga il suo pieno potenziale”.